giovedì 31 maggio 2012

canta che ti passa

E' come se si fosse sopra a un gigantesco ippopotamo che balla break dance. O come sopra a un budino. O sopra la crosticina della creme brulee, apparentemente solida, ma sai benissimo che non è così.
Ho dormito con il casco vicino al letto. La collega ha portato i pasticcini in ufficio, dice che dobbiamo cercare in ogni modo di stare su, di lavorare, di fare del nostro meglio. Ha ragione, è una questione di responsabilità, anche. Mi hanno chiesto di rimanere fino al 30, ho pensato che, se posso contribuire in qualche modo, questo è un modo utile.
Nel frattempo Bibi mi manda baci dal mare, dice che sta bene e che nuota con il nonno.
Basketman ostenta aplomb ingegneristico, fotografa mucche svizzere (ancora non mi è ben chiara la motivazione, ma tant'è) e mi chiama 800 volte al giorno.

Il cervello, in modalità tamarra e si autocanta è una tribù che balla.

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