venerdì 6 aprile 2012

io, Anna e Lucio

Poi, una mattina, arriva una mail che ti dice più o meno così:

"Buongiorno Basketman, Melina e Bibi,
sono Haratari, il vostro supporto logistico per il trasloco. Da oggi fate riferimento a me per tutto quello che riguarda domande, dubbi, necessità e richieste. In allegato trovate form da compilare con tutto quello che volete portarvi via: mi raccomando siate precisi perchè ciò che non dichiarate non ve lo riporteremo più indietro. Vanno specificate anche il numero di bottiglie di vino, nel caso abbiate intenzione di traslocare anche quelle. Non abbiate timore per il trasloco, il giorno che mi indicherete vi manderemo la nostra squadra a impacchettare tutto e a caricare, senza la necessità che voi siate in casa. Pensiamo a tutto noi. Il secondo supporto logistico è la mia collega Magdalena, in caso io non ci sia potete fare riferimento a lei. Enjoy it."

E tu rimani un pò così, vacillante e interrogativa. Intanto 'sto caspita di "enjoy it" suona tanto come presa per i fondelli, diciamolo pure. A meno che Haratari non sottointenda che la squadra per l'impacchettamento siano i california dream men e a quel punto, tu ti siedi sul divano, e ti guardi lo spettacolo. Ma non credo. Va bene le facilities ma c'è un limite a tutto, immagino. E poi, a Riccione c'è questo negozietto indiano che si chiama Haratari, un ammasso di incensi da mal di testa, e ammetto che l'associazione dei nomi mi ha fatto presagire le peggio cose. E poi, non è rassicurante che tu mi dica che pensi a tutto tu, ma poi mi presenti il secondo supporto logistico, nel caso non ci fossi. O ci sei o non ci sei. O sei il mio supporto logistico o non lo sei. Perchè poi una ci rimane male, si sente tradita e abbandonata, peggio di Raperonzola. E poi, Magdalena mi fa pensare alla passione, non quella amorosa, diciamolo pure.
Voglio Anna, una semplice e rassicurante Anna, che capisca le mie assurde ansie italiane da trasloco, che mi guidi verso l'impacchettamento casalingo, che mi dica che è tutto a posto e sotto controllo, una con la quale bere un caffè e farci due chiacchiere tra uno scatolone e l'altro. Mi sento peggio di Lucio quando cantava straziato vogliooooooooooooooooo Annaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

A questo punto il panico e l'horror vacui ballano felici il liscio, come se il cervello fosse diventato una pista di balera.

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